L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 11,40 €
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
...da leggere. Da solo e con Borgo Sud perche poi si prendono a cuore queste due anime selvagge, si vuole sapere del loro destino e del loro legame. Sembra di essere li, infondo a quelle scale, a tenergliela noi, quella borsa piene di scarpe usate.
La protagonista non saprá piu cosa significa la parola madre, sará per sempre una cicatrice aperta, qualcosa di intangibile e malinconico per lei ma di certo saprà cosa significa la parola sorella e in quell’abbraccio finale possiamo leggerci una potetica chiusura del cerchio tumultuoso delle due famiglie e delle due (a tratti 3) madri.
Indubbiamente un bel libro, con una storia che ti ammalia. Non si può non ammirare la capacità di adattamento e di resistenza della fragile ragazzina protagonista e la sua fiera volontà nel ricercare la verità sugli eventi che l'hanno coinvolta. Lo stile è asciutto con una connotazione di verismo legato all'uso non disturbante del dialetto. Nel filone dell'Amica Geniale di Ferrante. Mi sembra ci sia qualche incongruenza storica. La realtà sociale che il libro descrive , tipo "Cristo si è fermato a Eboli" è quella del secondo dopoguerra (degrado sociale ed economico legato alla miseria e alla povertà che intacca anche i sentimenti), ma la storia è ambientata nel1975. Mi rifiuto di credere che l'Abruzzo fosse così arretrato. Le figure maschili sono meno caratterizzate: il padre vero, gli altri uomini. Dei fratelli, oltre a Giuseppe, Vincenzo e Sergio ce n'è un altro che è una figura muta, di lui non sappiamo né il nome né niente di caratterizzante. L'ostracismo di cui l'Arminuta è oggetto, resta vago sullo sfondo, non approfondito.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’Arminuta è il tragico racconto di un doppio abbandono, ma è anche una storia di incontri e di complessi legami familiari dai quali si trae la forza di resistere e andare avanti.
Abruzzo anni ’70. All’età di tredici anni, una ragazzina si presenta alla porta della sua nuova casa: è l’Arminuta, “la ritornata”. Ceduta dai veri genitori a una cugina che non poteva avere figli, la bambina viene restituita all’improvviso alla numerosa e umile famiglia d’origine. Partendo da questo indelebile ricordo la protagonista e narratrice, ormai adulta, ripercorre la sua infanzia e il tormentato rapporto con le figure materne contrassegnato in modo irreparabile da abbandoni e separazioni, silenzi e incapacità di comunicare. Dal giorno di quella inspiegabile restituzione l’Arminuta bambina sente infatti di non appartenere a nessuno e si ostina a ricercare delle ragioni che rimarranno a lungo senza risposta, finché l’immagine stessa di madre come rifugio rassicurante e luogo affettivo inizia a sgretolarsi nella sua mente e a svuotarsi di qualsiasi significato.
In una situazione familiare così frantumata l’autrice lascia spazio, però, anche al riscatto della protagonista che trova il sostegno e la protezione della sorella minore Adriana, con la quale instaura un sincero rapporto di complicità che la porta a lottare e ad affrontare il passaggio alla vita adulta.
Attraverso una scrittura scarna, asciutta e incisiva – che richiama l’aspra terra abruzzese in cui si svolge la vicenda - Donatella Di Pietrantonio affronta i lati più oscuri e inaspettati della maternità e mette in luce le sofferenze e i sentimenti più profondi dei suoi protagonisti. Una storia di resistenza e solidarietà tra donne che merita l’attenzione di ogni lettore.
Recensione di Adriana Costanzo
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore