L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 14,40 €
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Promo attive (1)
Himalaysmo invernale: l'ultima sfida dell'alpinismo.
«C'è qualcosa nell'animo umano che ci spinge all'esplorazione, ad andare alla scoperta dell'ignoto. Per farlo bisogna avere un animo da esploratore... Mi sono innamorato dell'inverno: in questo momento, in questa stagione, puoi vedere e ascoltare la montagna come mille anni fa» – Simone Moro
Alpinismo invernale. È la ricerca del limite definitivo, nelle condizioni più estreme per il corpo e per lo spirito. Solo una manciata di alpinisti è abbastanza forte da salire a più di 8000 metri di altitudine con temperature che scendono a 50 gradi sotto zero e venti che soffiano a 150 chilometri l'ora. È la prova suprema, è l'ultima frontiera, l'ultima sfida. Il recupero spettacolare di Élisabeth Revol sul Nanga Parbat a 8125 metri nel gennaio 2018 daparte di Denis Urubko e Adam Bielecki, così come il tentativo di salvataggio di Daniele Nardi e Tom Ballard del 2019, hanno portato alla ribalta dei media una pratica ancora poco conosciuta: l'himalaysmo invernale. Ma chi sono gli alpinisti che si dedicano a questa disciplina oltre ogni limite? Quali sono le motivazioni che li spingono e qual è la storia di questo modo di fare alpinismo?Pochi osano avventurarsi in Himalaya durante la stagione più ostile. E moltissime, per contro, sono le tragedie avvenute. Grandissimi alpinisti, come Anatolij Boukreev, Jean-Christophe Lafaille, Tomasz Mackiewicz, non sono mai più tornati indietro. Eloquente è la testimonianza dell'italiano Simone Moro, una delle figure di punta dell'alpinismo invernale, così come affascinanti sono i dialoghi con la Revol e i suoi soccorritori, instancabili «Guerrieri del ghiaccio», come sono stati definiti gli alpinisti polacchi, specialisti dell'inverno. Attraverso una minuziosa ricerca e interviste ai protagonisti diretti (come, ad esempio, Krzysztof Wielicki e Leszek Cichy, che per primi hanno salito un ottomila in inverno, l'Everest, ma anche la stessa Revol, Moro, e altri ancora), le autrici hanno deciso di entrare in questo universo insensato, restituendo un libro che si rivolge a tutti coloro che sono affascinati da questi «conquistatori dell'inutile».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non il solito libro sulla montagna, perché scritto dal punto di vista di due giornaliste neofite dell'argomento. Le autrici disegnano un'affresco completo dell'ultima frontiera dell'alpinismo, cioè le ascese agli 8000 in inverno, riescono nel delicato compito di non far "incazzare nessuno", molto difficile quando si parla di questi temi, ci riescono perché si sono documentate in maniera completa e hanno dato spazio a tutte le opinioni stando attente a non schierarsi (forse perché non dell'ambiente), ma cercando di capire cosa spinge a compiere imprese ai limiti dell'umano questi uomini e queste donne, lo consiglio a tutti.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore